Porta Latina è una delle porte che si aprono
nelle Mura Aureliane di Roma, è tra le più imponenti e meglio
conservate dell’intera cerchia muraria ed il suo nome deriva da quello
dell’omonima via che la attraversa e che, in epoca romana, era la strada per
giungere fino a Capua.
Secondo una leggenda del XIV secolo il nome deriverebbe dal fatto che qui si
sarebbe nascosto (latens, appunto) il dio Saturno, in fuga dopo
essere stato detronizzato dal figlio Giove.
La struttura della porta, che non ha subito interventi tali
da alterare sensibilmente l’aspetto originario, è probabilmente sempre stata ad
una sola arcata, che all’epoca della ristrutturazione della cerchia cittadina
operata dall’imperatore Onorio nel 401 – 403fu sensibilmente
ridotta, unica tra le porte aureliane, da circa 4,20 m di larghezza per 6,55 di
altezza (la traccia della dimensione originale è ancora visibile) agli attuali
3,73 per 5,65 metri, probabilmente per motivi difensivi.
Al centro dell’arco, sul lato esterno, è tuttora visibile il
monogramma di Costantino, mentre sul lato opposto è incisa una croce
greca.
L’intero edificio, merlato, è affiancato da due torri a
pianta semicircolare fornite di feritoie; quella sul lato destro fu però
interamente riedificata da Onorio ed in seguito restaurata in epoca medievale.
Ma anche l’altra subì un rimaneggiamento di un certo rilievo: lo dimostra la
presenza delle feritoie per gli arcieri anziché i finestroni per le baliste,
come nelle torri originarie di Aureliano. L’accesso alla camera di manovra era consentito attraverso
una porticina, tuttora esistente e funzionante, sul lato interno della torre di
destra: la chiusura
esterna era a saracinesca, mentre quella interna a due battenti.
Non molto fortunata, la porta fu chiusa per interramento
prima dal re Ladislao di Napoli nel 1408, insieme alla Porta
Asinaria, durante l’occupazione della città (ma fu riaperta dopo solo quattro
mesi), poi nel 1576 e nel 1656 in occasione, per entrambe
le circostanze, di una pestilenza (grave in quasi tutta Italia la seconda). In
quest’ultima circostanza trascuratezza o lungaggini burocratiche la tennero
chiusa per ben 13 anni, fino all’intervento risolutore del cardinal Giulio
Gabrielli che il 5 maggio 1669 la fece riaprire con una
solenne cerimonia.
A parte le epidemie, un valido motivo del declino della
porta fu la progressiva perdita d’importanza della via Latina a favore della
vicina via Appia Nuova, né la vicinanza dell’importante Chiesa di San
Giovanni a Porta Latina riuscì a frenarne la crisi. La porta fu riaperta
solo nel 1911, dopo essere riuscita a bloccare anche le truppe italiane
che, nel settembre 1870, avevano tentato di aprire qui, prima ancora che a Porta
Pia, una breccia.
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