La Fontana della
Navicella si trova di fronte alla chiesa di Santa Maria in Domnica, sul
Celio, e fu costruita intorno al 1518, durante il pontificato di Leone X
Medici.
In epoca romana nei pressi del colle Celio sorgevano
i Castra misenatium, il quartiere del reparto di marinai della
flotta di stanza a Capo Miseno, il cui principale incarico, quando non era
impegnato in attività militari in mare, era quello di manovrare il velarium, l’enorme tenda che copriva il Colosseo e
che, manovrato da un sistema di funi e carrucole, serviva a riparare il
pubblico dal sole e dalle intemperie durante lo svolgimento degli spettacoli.
Secondo la tradizione i marinai del castra avrebbero
fatto realizzare un modello marmoreo di una barca, per offrirlo come ex voto
alla dea Iside, protettrice dei naviganti. Un’altra versione attribuisce
la paternità dell’ex voto ai soldati del Castra peregrina (alloggi
riservati, tra l’altro, ai militari di passaggio a Roma) per ringraziare la dea
per uno scampato naufragio.
Andato perduto durante il Medioevo, i resti del modello
furono ritrovati all’inizio del XVI secolo nei pressi della Basilica
di Santa Maria in Domnica. Prima che andassero di nuovo definitivamente
perduti, papa Leone X incaricò lo scultore Andrea Sansovino di
farne una copia che fu collocata davanti all’entrata della chiesa, inizialmente
posizionata con la prua rivolta al porticato della stessa, adagiata su un’alta
base rettangolare ornata con le insegne papali ed un’epigrafe celebrativa.
Si tratta della rappresentazione, in marmo bianco e
travertino, di una galera romana, poggiata su due scalmi. Il
ponte è delimitato da un corrimano sostenuto da nove mensole alternate ad
altrettanti boccaporti. Particolarmente caratteristica la testa di cinghiale
posta a decorazione della prua della nave, mentre sulla poppa è riprodotto il
castello.
Soltanto nel 1931, quando ormai tutta la città era
servita dagli acquedotti, un ramo secondario dell’Acqua Felice fu collegato
alla scultura, che fu quindi restaurata, orientata nella posizione attuale (con
la prua verso il centro storico della città) e trasformata in fontana, con l’aggiunta
di una piscina sottostante a livello stradale, di forma ovale, ornata da un
mosaico con figure di pesci e imbarcazioni, inserita in un'area di rispetto
rettangolare bombata sui lati minori. L’acqua fuoriesce da uno zampillo al
centro del ponte, da cui precipita nella piscina scorrendo lungo le murate.
Nel 2005 ha subito un grave atto vandalico nella
zona di prua ma l’intervenuto è stato effettuato con successo.
Nessun commento:
Posta un commento