Quando si studia storia dell’arte sui libri di scuola e
magari si riesce a fare qualche gita culturale con la propria classe, spesso si
vedono dipinti, palazzi e statue antiche, di Canova od altri artisti, ma si
guardano con occhio critico o con l’idea di gente del passato con gusti antichi
e fuori moda. Chissà cosa penserebbero gli studenti odierni se andassero in
gita a vedere statue di artisti contemporanei che dovrebbero, a rigor di
logica, essere “connessi” in maniera
perfetta con i gusti attuali.
Com'è Com'era |
Qualche giorno fa è stata inaugurata, al termine dei urgenti
lavori di risistemazione, la statua dedicata al beato Giovanni Paolo II in
piazza dei Cinquecento, davanti la stazione Termini di Roma. I lavori non hanno
richiesto nuove spese perché già compresi nei costi iniziali per la
realizzazione dell’opera dell’artista Oliviero Rainaldi.
La prima versione del monumento aveva creato polemiche per
la forma dell’opera: polemiche più o meno accettabili dato che ogni opera d’arte
non può piacere a tutti, dato che l’artista ha la propria vena ispiratoria che non
può essere incanalata da desideri altrui. I lavori di risistemazione hanno
rinnovato la posizione della testa e l’espressione del volto di papa Wojtyla, l’apertura
del mantello leggermente più ripiegato su se stesso ed un nuovo basamento in
cemento corredato dalla cambiamento dell’illuminazione.
Tralasciando le polemiche
suscitate dall’inaugurazione del 2011 il restauro (o rinnovamento)
è stato necessario perché si manifestarono da subito una serie di imprevisti
tra cui un problema statico, una fessurazione sul collo, e la patina che
riemergeva. Si è intervenuti in modo da migliorare e cancellare tutte le
imperfezioni presenti intervenendo fisicamente su questi problemi.
Ora restiamo in attesa di apprezzamenti o critiche (che sicuramente
arriveranno) a questa nuova statua che arricchisce la grande famiglia di
elementi architettonici della capitale. Chissà cosa ne pensa Canova?
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