21 novembre 2012

18 novembre 1626


Il 18 novembre 1626 fu consacrata la basilica di San Pietro in Vaticano da papa Urbano VIII, dopo 1300 anni dalla prima basilica, consacrata tra il 319 ed il 323 da papa Silvestro I alla presenza dell’imperatore Costantino.


Ma, a monte di questa consacrazione, va ricordata la costruzione della basilica vaticana i cui lavori iniziarono qualche anno prima nel 1602 sotto la direzione di Carlo Maderno che progettò di ampliare l’originaria basilica con una struttura architettonica longitudinale costituita da tre campate e da un portico in facciata. Praticamente il progetto di Michelangelo è totalmente superato in modo da far assumere alla basilica una struttura più ampia con una pianta a croce latina: le campate trasformano il profilo longitudinale con tre navate ed una serie di cappelle laterali coperte con cupole a pianta ovale.
Con la navata si rinnova anche la facciata realizzata in travertino senza l’avanzamento del pronao centrale: questo però rende la facciata troppo larga rispetto la sua altezza, perciò ad entrambi i lati sono realizzati due campanili (opera di Gian Lorenzo Bernini).

La consacrazione, però, si fa ancora più partecipata verso sera quando la nuova basilica fu illuminata lungo la facciata e sul cupolone; furono disposti 400 lanternoni sui cornicioni, oltre a 791 fiaccole infilate su sostegni di ferro dai 700 Sampietrini che, oltre ad essere le pietre caratteristiche della pavimentazione stradale romana, erano anche gli operai tuttofare della basilica che si calarono con delle corde per l’accensione simultanea. Questa illuminazione costituì uno spettacolo talmente eccezionale che fu mantenuta anche per la ricorrenza della festa di San Pietro e poi in occasione del giubileo del 1925 e dal 1947 ad oggi.
L’illuminazione notturna ha contribuito a dare alla basilica un tono di monumentalità che non ha eguali a Roma e che può competere soltanto con la maestosità del Colosseo.

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