Il 18 novembre 1626 fu consacrata la
basilica di San Pietro in Vaticano da papa Urbano VIII, dopo 1300 anni dalla prima basilica,
consacrata tra il 319 ed il 323 da papa Silvestro I alla presenza
dell’imperatore Costantino.
Ma, a monte di questa consacrazione, va ricordata la
costruzione della basilica vaticana i cui lavori iniziarono qualche anno prima nel
1602 sotto la direzione di Carlo Maderno che progettò di ampliare l’originaria
basilica con una struttura architettonica longitudinale costituita da tre
campate e da un portico in facciata. Praticamente il progetto di Michelangelo è
totalmente superato in modo da far assumere alla basilica una struttura più
ampia con una pianta a croce latina: le campate trasformano il profilo
longitudinale con tre navate ed una serie di cappelle laterali coperte con
cupole a pianta ovale.
Con la navata si rinnova anche la facciata realizzata in
travertino senza l’avanzamento del pronao centrale: questo però rende la
facciata troppo larga rispetto la sua altezza, perciò ad entrambi i lati sono
realizzati due campanili (opera di Gian Lorenzo Bernini).
La consacrazione, però, si fa ancora più partecipata verso
sera quando la nuova basilica fu illuminata lungo la facciata e sul cupolone;
furono disposti 400 lanternoni sui cornicioni, oltre a 791 fiaccole infilate su
sostegni di ferro dai 700 Sampietrini che, oltre ad essere le pietre
caratteristiche della pavimentazione stradale romana, erano anche gli operai
tuttofare della basilica che si calarono con delle corde per l’accensione
simultanea. Questa illuminazione costituì uno spettacolo talmente eccezionale
che fu mantenuta anche per la ricorrenza della festa di San Pietro e poi in
occasione del giubileo del 1925 e dal 1947 ad oggi.
L’illuminazione notturna ha contribuito a dare alla basilica
un tono di monumentalità che non ha eguali a Roma e che può competere soltanto
con la maestosità del Colosseo.
Nessun commento:
Posta un commento