16 settembre 2013

PalaLottomatica

Il PalaLottomatica è un edificio che sorge nel quartiere dell’EUR  ed è il nome commerciale del Palazzo dello Sport di Roma (noto anche come PalaSport.
Ideato e progettato nel 1956 dall’architetto Marcello Piacentini e dall’ingegnere Pier Luigi Nervi, per i XVII giochi olimpici di Roma, la struttura ospita da allora eventi sportivi, convegni e concerti.
Tra il 1999 e il 2003 fu sottoposto a lavori di ammodernamento e ristrutturazione realizzati dalla ForumNet S.p.A. e finanziati dalla Lottomatica: quest’ultima ha acquisito il diritto a dare il proprio nome all’impianto.
La struttura fu, dal 1983 al 2000 e dal 2003 al 2011, sede delle gare interne della Pallacanestro Virtus Roma, società professionistica che milita in serie A.


Nella sua realizzazione definitiva, avvenuta tra il 1958 e il 1960, il Palazzo dello Sport presenta due ordini di gradinate per un totale di circa 12.000 posti; le gradinate sono sostenute da pilastri inclinati che fanno anche funzione di sostegno e raccordo con la struttura di copertura spessa solo 9 centimetri, costruita in cemento armato e a forma di calotta sferica. A completare l’opera e mascherare l’andamento curvilineo delle gradinate e l’inclinazione dei pilastri di sostegno, una copertura frontale in cristallo a facciata continua che conferisce al Palazzo la sua tipica forma cilindrica. Diverse sono le ditte che hanno partecipato ai lavori: la Siemens italiana, che realizzò l’impianto audio, la Solari di Udine che mise in opera i tabelloni luminosi ed i cronometri, la Dell’Orto & Chieregatti di Milano, che si occupò dell’impianto di condizionamento, l’Ilva e la IOMSA per i lavori in metallo e la Gazzotti che realizzò la superficie di gioco in parquet (solo per citarne alcune).

All’impianto si accede attraverso 16 ingressi disposti lungo la circonferenza del Palazzo, ad una distanza di circa 20 metri l’uno dall’altro. Al fine di rendere idoneo l’impianto anche a manifestazioni diverse da quelle sportive (canore, teatrali ed altro ancora), le nervature della calotta interna furono ricoperte di materiale fonoassorbente; la circolazione dell’aria nell’edificio è completamente condizionata; furono realizzate ampie luci nelle pareti di tamponamento, e la parte superiore della cupola è sopraelevata a costituire un lucernario che diffonde uniformemente l’illuminazione solare all’interno della struttura durante le ore diurne.

Il costo complessivo dell’impianto fu stimato in circa un miliardo e 900 milioni di lire dell’epoca.