14 novembre 2012

Palazzo Altemps


Il Palazzo Altemps sorge a poca distanza da Piazza Navona e fu il conte Girolamo Riario, nipote di Sisto IV e marito di Caterina Sforza, a commissionarne all’architetto Baldassarre Peruzzi la costruzione su edifici precedenti di epoca medievale.
 

Il palazzo deve il suo nome al cardinale Marco Sittico Altemps che lo acquistò nel 1568 e ne fece la sua dimora romana. Tra il 1577 e il 1595 apportò notevoli trasformazioni all’edificio tra cui la realizzazione dell’altana posta nell’angolo verso piazza S. Apollinare, sormontata da quattro guglie piramidali e coperta da una cupola su cui c’è un ariete rampante, simbolo della famiglia Altemps.
Nel 1887 il palazzo divenne proprietà della Santa Sede ed ospitò il Pontificio Collegio Spagnolo. 
Nel 1982 fu acquistato dallo Stato e, dopo un lungo restauro, è stato adibito a sede del Museo Nazionale Romano, ospitando quello che rimane della collezione Altemps ed altre importanti collezioni di opere antiche, quali la collezione Boncompagni Ludovisi, la collezione Mattei, la collezione Del Drago e la raccolta egizia che costituisce una delle più significative testimonianze sulla diffusione dei culti egizi a Roma.

Il palazzo presenta una pianta ad L a tre piani con finestre a cornice semplice al primo piano, architravate con balconi al secondo e con architrave al terzo.
L’edificio conserva parte degli affreschi e delle decorazioni originari che si possono ammirare soprattutto nella loggia e nella chiesa dedicata a papa Sant’Aniceto.
Dal portale si entra nel cortile decorato con gli stemmi Altemps e Orsini e al cui centro c’è una bellissima fontana con un mosaico realizzato con sassolini e conchiglie marine.
Il cardinale Altemps fu un grande collezionista di opere d’arte antica, favorito nell’acquisto di esse dall’amicizia con papa Clemente VII, che egli aveva appoggiato nella sua ascesa al soglio pontificio. In segno di gratitudine, Clemente VII fece altresì dono agli Altemps di una preziosa reliquia: il corpo del pontefice sant’Aniceto, che, caso unico di sepoltura privata di un papa, fu traslato nella cappella del palazzo.

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