1 novembre 2012

Catacombe di San Callisto


Le catacombe di S. Callisto sono tra le più antiche, meglio conservate ed importanti di Roma. In esse trovarono sepoltura decine di martiri, 16 pontefici romani del III secolo e moltissimi cristiani.
Si trovano sulla via Appia Antica, dopo la chiesetta del “Quo Vadis” e sorsero verso la fine del II secolo prendendo nome dal diacono S.Callisto, che, all’inizio del III secolo, fu nominato dal Papa S. Zefirino all’amministrazione del cimitero.
Divenuto a sua volta pontefice, Callisto ingrandì il complesso funerario e così le catacombe di S. Callisto divennero il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma.


Le vastissime catacombe, che si sviluppano su quattro livelli per un totale di circa 20 km di gallerie, mostrano una vasta serie di cubicoli e di ipogei decorati con affreschi solo in parte conservati: vi si accede tramite un ripido scalone e, passando per la “cripta dei papi”, il luogo più sacro ed importante, chiamato anche “il piccolo Vaticano” perché vi sono sepolti 16 pontefici romani del III secolo, si accede, mediante una piccola apertura, alla cripta di Santa Cecilia tutta decorata con affreschi e mosaici.
Sulla parete vicino alla statua, copia della celebre opera del Maderno, c’è un’antica immagine di S. Cecilia del V-VI secolo. Da qui, nell’821, papa Pasquale I tolse le reliquie della martire per trasportarle in Trastevere nella basilica a lei dedicata.

Usciti dalla cripta di Santa Cecilia, si può scendere ad un ossario e poi passando attraverso imponenti gallerie, piene di loculi, si giunge a cinque stanzette (vere tombe di famiglia) dette “cubicoli dei Sacramenti” per i loro affreschi che alludono al Battesimo ed all’Eucarestia.
Dopo aver visitato il monumentale sarcofago detto di “San Milziade”, si arriva nella regione dei Santi Gaio ed Eusebio con alcune cripte distinte, una opposta all’altra, e successivamente in quella detta “liberiana” per tre iscrizioni del tempo di papa Liberio.

Infine si giunge ad un nucleo più antico, le “cripte di Lucina”, dove si trovano il sepolcro di papa Cornelio decorato da pitture in stile bizantineggiante e, vicino, due affreschi che raffigurano uno, “Il Buon Pastore e orante” e l’altro due pesci con due cesti pieni di pane simbolo dell’Eucarestia.

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