Il Tempio di Vesta è un piccolo tempio a tholos situato all'estremità orientale del Foro Romano a Roma, lungo la via Sacra accanto alla Regia ed alla Casa delle Vestali: insieme a quest'ultimo edificio costituiva un unico complesso religioso, con il nome di atrium Vestae. Probabilmente è tra i più antichi templi di Roma, risalente forse all'epoca in cui la città era ancora limitata al Palatino e costituita da un'aggregazione di villaggi e quindi prima della realizzazione del Foro.
La conservazione del fuoco (risorsa e bene di straordinaria
importanza) era un problema che comportava delle notevoli difficoltà;
sia Virgilio che Ovidio
riferiscono che all'epoca si otteneva col primitivo e laboriosissimo
sistema dello sfregamento delle selci. Da qui la necessità di realizzare
una struttura “pubblica” che fosse finalizzata alla conservazione, con
personale addetto, di una risorsa sempre disponibile per i bisogni
dell'intera comunità. Per la mentalità antica era quasi una logica
conseguenza che la struttura divenisse tempio ed il personale assumesse
il ruolo di sacerdote (nello specifico, sacerdotesse). Il tempio
diventava così simbolo di aggregazione della comunità e dispensario di
un bene primario.
Tempio di Vesta, oggi |
Quando, da Servio Tullio
in poi, il processo di aggregazione urbana coinvolse anche le genti
stanziate sui colli vicini, il simbolo stesso dell'aggregazione assunse
una forte connotazione politica. Non essendo pertanto più possibile
mantenerlo limitato al nucleo Palatino, venne trasferito nell'area che
sarebbe poi diventata il Foro e che stava assumendo la caratteristica di
luogo d'incontro e di scambio commerciale tra le genti circonvicine,
sul tipo dell'agorà greca.
Il significato del tempio era anche quello di rappresentare il
focolare domestico più importante, connesso alla vicina casa del re, che
rappresentava tutti i focolari dello Stato.
I resti attualmente visibili appartengono ad una parziale ricostruzione
moderna dell'ultima fase dell'edificio, che comprende alcuni elementi
originali in marmo completati in travertino. In questa fase il tempio monoptero (cioè con il tetto sostenuto da un solo ordine di colonne) era costituito da un podio circolare in opera cementizia
rivestito da lastre di marmo, del diametro di circa 15 metri, che
sosteneva la cella rotonda; dal podio sporgevano i piedistalli per le
venti colonne corinzie che costituivano la peristasi (porticato colonnato). L'edificio doveva essere coperto da un tetto conico, con buco centrale per i fumi del fuoco acceso all'interno.
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