Vicino alla Basilica Giulia (all’interno del Foro Romano),
si possono vedere tre grandi colonne corinzie sormontate da un architrave:
questo è tutto quello che rimane del Tempio dei Dioscuri detto dai Romani anche
Tempio dei Castori. I resti del
tempio sono di epoca augustea, ma nel 6 d.C. Tiberio lo fece ricostruire, e
questo è l’ultimo degli interventi storicamente conosciuti.
La costruzione del tempio fu avviata dal dittatore Aulo Postumio
Albino, in ricordo dell’apparizione dei Dioscuri (Castore e Polluce) a segnalare
la vittoria romana sui Latini nella battaglia del Lago Regillo nel 499 a.C.; fu
suo figlio, però a farlo inaugurare in quando il dittatore morì prima della
fine dei lavori.
Il primo restauro avvenne per ordine del console Quinto
Cecilio Metello Dalmatico nel 117 a.C. ed in seguito nel 74 a.C. per ordine del
pretore urbano Verre. Al restauro voluto da Metello sono da ricollegare il
podio in opera cementizia, mentre i blocchi di tufo protetti da tettoie di
epoca moderna sono tutto quello che rimane del podio originale.
Il tempio era formato sulla fronte da otto colonne corinzie scanalate
di marmo pario e undici colonne sui lati lunghi; vi si poteva accedere tramite
due scale laterali che continuavano con una gradinata frontale.
Al suo interno
si tenevano, alcune volte, delle riunioni del Senato e vi aveva sede l’ufficio
per la verifica dei pesi e delle misure; la parte antistante al pronao molto
probabilmente era utilizzata come tribuna oratoria. Sui lati lunghi, il podio
del tempio risulta interrotto da una serie di ambienti identificati come gli spazi
dei banchieri.
E' da un sacco di anni che non vado a Roma e mi sta venendo una voglia incredibile di partire all'istante.
RispondiElimina..Che posti meravigliosi !!! io sono romana , e non perchè sia di parte ma Roma è Roma!!!
RispondiEliminabellissima!!!!prima o poi dovrò andarci!!!! Simona
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