6 maggio 2013

Tempio dei Castori


Vicino alla Basilica Giulia (all’interno del Foro Romano), si possono vedere tre grandi colonne corinzie sormontate da un architrave: questo è tutto quello che rimane del Tempio dei Dioscuri detto dai Romani anche Tempio dei Castori. I resti del tempio sono di epoca augustea, ma nel 6 d.C. Tiberio lo fece ricostruire, e questo è l’ultimo degli interventi storicamente conosciuti.


La costruzione del tempio fu avviata dal dittatore Aulo Postumio Albino, in ricordo dell’apparizione dei Dioscuri (Castore e Polluce) a segnalare la vittoria romana sui Latini nella battaglia del Lago Regillo nel 499 a.C.; fu suo figlio, però a farlo inaugurare in quando il dittatore morì prima della fine dei lavori.
Il primo restauro avvenne per ordine del console Quinto Cecilio Metello Dalmatico nel 117 a.C. ed in seguito nel 74 a.C. per ordine del pretore urbano Verre. Al restauro voluto da Metello sono da ricollegare il podio in opera cementizia, mentre i blocchi di tufo protetti da tettoie di epoca moderna sono tutto quello che rimane del podio originale.


Il tempio era formato sulla fronte da otto colonne corinzie scanalate di marmo pario e undici colonne sui lati lunghi; vi si poteva accedere tramite due scale laterali che continuavano con una gradinata frontale.

Al suo interno si tenevano, alcune volte, delle riunioni del Senato e vi aveva sede l’ufficio per la verifica dei pesi e delle misure; la parte antistante al pronao molto probabilmente era utilizzata come tribuna oratoria. Sui lati lunghi, il podio del tempio risulta interrotto da una serie di ambienti identificati come gli spazi dei banchieri.

3 commenti:

  1. E' da un sacco di anni che non vado a Roma e mi sta venendo una voglia incredibile di partire all'istante.

    RispondiElimina
  2. ..Che posti meravigliosi !!! io sono romana , e non perchè sia di parte ma Roma è Roma!!!

    RispondiElimina
  3. bellissima!!!!prima o poi dovrò andarci!!!! Simona

    RispondiElimina