Porta Pia è una delle porte che
si aprono nelle Mura aureliane di Roma, diventata
particolarmente nota il 20 settembre 1870, quando il tratto
di mura adiacente la porta fu lo scenario della fine dello Stato
Pontificio.
Si tratta di una delle ultime opere di Michelangelo, in cui
l’artista utilizza elementi architettonici ed una sintassi compositiva
particolarmente innovativi.
Fu costruita per ordine di papa Pio IV (da
cui il nome) su disegno di Michelangelo tra il 1561 e il 1565 in
sostituzione della Porta Nomentana che contemporaneamente fu
chiusa e che si trovava a meno di un centinaio di metri verso est.
La maggior parte degli esperti ritiene che l’interesse
principale di Michelangelo fosse rivolto più all’aspetto teatrale-pittorico
della porta che a quello funzionale: infatti, la porta è collocata alla fine
della strada Pia, che riprendeva il tracciato dell’antica “Alta Semita” e
proseguiva poi per la moderna via XX Settembre (data della breccia).
Per un maggiore effetto scenico la porta era arretrata rispetto alla linea delle mura, alla quale era collegata con due
tratti di muro laterali obliqui, sovrastati dalla stessa merlatura della porta, ad una sola arcata con la facciata rivolta verso la città.
Una seconda arcata fu aperta intorno al 1575 per agevolare
il transito del traffico, aumentato per la chiusura della vicina
porta Nomentana.
La facciata verso l’esterno della città fu terminata nel 1869 su progetto
in stile neoclassico di Virginio Vespignani, il quale sembra si sia
ispirato ad un’incisione del 1568 che doveva essere abbastanza vicina al progetto
originario michelangiolesco. Iniziata nel 1853 con un
restauro per i danni subiti due anni prima per la caduta di un fulmine, furono
realizzati anche gli edifici ed il cortile interno. La facciata, in linea con
la cinta muraria, ospita due statue, fiancheggiate da quattro colonne: di Sant’Agnese e
di Sant’Alessandro, che il Vespignani collocò all’interno
di apposite nicchie, secondo la volontà di Pio IX.
Dopo cinque ore di cannoneggiamento dell’artiglieria del Regno d’Italia, fu fatta brillare una
carica posta dai reali guastatori che provocò il
crollo della fortificazione ed aprì una breccia di circa 30 metri nelle Mura,
la cosiddetta Breccia di Porta Pia, attraverso la quale irruppero i bersaglieri ed
altri reparti di fanteria. Nel punto esatto in cui fu aperta la breccia, una
cinquantina di metri ad ovest della porta, è stato eretto un monumento in marmo
e bronzo; di fronte alla porta, al centro del piazzale di Porta Pia, si trova
il Monumento al Bersagliere, opera di Publio Morbiducci, posto nel 1932.
Il monumento è
costituito da un’imponente scultura in bronzo, alta 4 metri, su base in travertino, che raffigura il
Bersagliere scattante all’assalto, interpretando in modo autentico il carattere
“popolare” del bersagliere. Sui lati maggiori dello stesso basamento si trovano
bassorilievi in pietra di Trani che raffigurano personaggi e battaglie
combattute dai bersaglieri: Ponte di Goito, Luciano Manara, Porta Pia (a
sinistra); Sciara Sciat, Enrico Toti, Riva di Villasanta (a destra).
Nella parte anteriore della base in travertino, una frase riassume in quattro parole la forza e l’impeto del corpo dell’esercito che realizzò la breccia di Porta Pia:
“Nulla resiste al bersagliere
”
Nessun commento:
Posta un commento