Si è tenuto ieri come di consueto il concerto del 1° maggio, o come lo chiamano a Roma il Concertone, in Piazza San
Giovanni a Roma che anche per
quest’anno ha visto accorrere migliaia e migliaia di giovani. Mentre sul
palco erano pronti ad esibirsi i maggiori esponenti della
musica italiana e non, il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, ha parlato di "Priorità crescita e lavoro, allarme
disoccupazione giovanile e suicidi, tanta pressione sull'Europa affinché
apra ad una maggiore flessibilità di bilancio sugli investimenti
strutturali’.
Niente rivendicazioni sulle conquiste del passato, ma è stato fatto un
forte invito al governo a risolvere rapidamente la questione degli
esodati e dei ritardi dei pagamenti delle pubbliche
amministrazioni alle imprese, il tutto accompagnato da un appello alle forze politiche perché cooperino nel varare presto la
riforma del Lavoro.
Ma Piazza San Giovanni è stata protagonista
del Primo Maggio: ‘La musica del desiderio: la speranza, la passione, il
futuro’, è lo slogan scelto dagli organizzatori. La musica è dunque tornata al centro del concerto organizzato dai sindacati
confederali, uno spettacolo che ha avuto anche momenti di grande
commozione, dal minuto di silenzio in ricordo delle tante vittime sui
luoghi di lavoro, ai momenti
di grande partecipazione politica, come per gli appelli a non modificare
l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Poi l'ironico spettacolo
offerto da Caparezza con la sua esilarante scena che
ha introdotto il brano ‘La fine di Gaia’ in cui il rapper salentino,
ironizzando sulla fine del mondo prevista per il 2012 dai Maya, ha
invocato la divinità ‘Equitalak’: ‘Ci sono terremoti sociali, fiumi di
esodati, Equitalak, ti preghiamo, non estinguere noi, estingui i nostri
debiti’.
Sul palco gli artisti più giovani, tra cui la tarantina
Mamamarjas, l'inno di Mameli e la ‘Bella ciao’ della P-Funking band, il
dub e il rap dei napoletani A67 con il loro omaggio a De André su ‘Don
Rafaè’.
Non poteva non esserci un tributo a Lucio Dalla da parte dei conduttori Virginia Raffaele e
Pierfrancesco Pannofino, che ha letto il testo di ‘Henna’
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