29 febbraio 2012

LIBERATE Rossella Urru!

Rossella Urru, la cooperante sarda del Cisp rapita il 22 ottobre 2011 a Rabuni nel deserto algerino sud occidentale, è innanzitutto vittima della guerra tra bande criminali e terroristiche che infestano l'area. L'arresto avvenuto a metà dicembre di 11 persone (implicate a vario titolo nel sequestro) non ha contribuito ad individuare con certezza il gruppo che la tiene prigioniera.


Rossella, Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez (i due colleghi spagnoli rapiti insieme alla giovane sarda) sarebbero detenuti in Mali al confine con il Niger: i tre giovani lavoravano nel campo profughi di Tindouf, dove da 36 anni vive in esilio un intero popolo, quello saharawi.
Gli 11 arrestati fanno capo ad un'organizzazione criminale conosciuta da tempo: sono probabilmente predoni, appartenenti a quella manovalanza criminale che compra e vende ostaggi europei da una parte all'altra del Sahara. Ma a rivendicare il sequestro è stato il Movimento Unito per la jiahad in Africa, un gruppo dissidente di Al Qaeda che all'inizio dello scorso dicembre ha diffuso anche un video dei tre cooperanti in cui Enric appariva con un piede fasciato per una ferita da arma da fuoco subita durante le concitate fasi del sequestro. Per il ministro della difesa della Rasd (Repubblica Araba Democratica Saharawi), i banditi avrebbero tentato in varie occasioni di vendere gli ostaggi direttamente al capo della cellula jihadista di Al Qaeda per il Maghreb islamico ma la trattativa non sarebbe andata a buon fine.Il Movimento Unito per la Jihad è un gruppo in ascesa, poco conosciuto ma considerato bene armato ed efficiente dagli esperti. I suoi militanti avrebbero tentato senza successo di eliminare fisicamente i capi dell'Aqmi (Al Qaeda per il Maghreb Islamico) che guida la guerra santa tra Mali e Algeria. Questo mondo frastagliato e complesso è costituito da sigle piccole e grandi in competizione tra loro, dove il fanatismo religioso si fonde alla criminalità ed alla disperazione di masse di gente senza futuro. Forse il rapimento di Rossella e dei due spagnoli è servito ai terroristi a guadagnare una visibilità internazionale. In questi 4 mesi non sono mancati colpi di scena. E' successo quando il ministro degli Esteri del Burkina Faso (paese in prima linea nella guerra al terrorismo) annunciò di aver avviato una trattativa con il gruppo responsabile del sequestro per essere poi smentito poco dopo.

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